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30 Novembre 2024

SUMMER SCHOOL 2024: MASTER PLAN CAMPUS PINDARO

Il 2 dicembre presso l’Aurum di Pescara sono stati presentati i risultati della Summer School 2024 del Dipartimento di Architettura di Pescara, un workshop di 12 giorni full immersion che quest’anno è coinciso con i programmi d’interscambio europei (BIP) e ha visto la partecipazione di circa 200 studenti provenienti da 15 atenei di 12 paesi europei.

L’oggetto dell’esercitazione progettuale è stato l’ampliamento del Campus universitario pescarese, che interessa diverse aree di proprietà pubblica che si affacciano su viale Pindaro. Il programma e la locandina dell’evento si possono scaricare di seguito.

La Summer School è stata il primo contributo dei Dipartimenti Politecnici (Architettura e InGeo) al progetto di ampliamento, ed è servita a elaborare una visione complessiva, il masterplan.

L’impegno dei Dipartimento Politecnici pescaresi proseguirà con il secondo contributo, i laboratori multidisciplinari di laurea appena iniziati, che si concluderanno con le tesi della sessione estiva 2025 (aprile-luglio).

I laboratori di laurea approfondiranno i progetti sui singoli lotti funzionali individuati dal masterplan, e consegneranno al nostro Ateneo il materiale propedeutico che gli consentirà di dare avvio alla successiva fase attuativa, la predisposizione dei bandi di gara per il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica previsto dal Codice degli appalti.

Si inizierà dalle aree di nostra proprietà alle spalle del Polo Pindaro dove il masterplan prevede l’edificio della Scuola Politecnica (aule, uffici, laboratori), l’aula magna, la biblioteca centrale del Campus, gli spazi di relazione pubblici, le piazze e le aree verdi.

Oltre alle aree di proprietà dell’Università, il masterplan estende il proprio interesse anche ad altre aree pubbliche, in particolare quelle della ex Caserma Di Cocco (proprietà del Ministero della Difesa) e quelle della Caserma dei Vigili del Fuoco (proprietà Demanio dello Stato).

E’ chiaro che il processo di ampliamento dell’Università su queste aree, soprattutto quella dei VV.FF., ha tempi dilatati perché è necessario prima individuare una delocalizzazione adeguata e soprattutto provvedere a realizzare la nuova caserma.  Si parla quindi di anni, ma è importante fin d’ora sottolineare l’importanza che queste strutture hanno nel progetto complessivo di ampliamento dell’Università.

In quelle aree il Masterplan localizza alcune strutture indispensabili per conferire competitività all’Università pescarese: la casa dello studente con annessa foresteria, nella caserma dei VV.FF., e l’incubatore di impresa per start up e spin off, nella ex caserma Di Cocco e nel parco retrostante (che naturalmente resterebbe di uso pubblico).

E’ nostra convinzione, che nel pieno rispetto delle esigenze operative delle attuali caserme e con i tempi necessari affinché le delocalizzazioni effettivamente rappresentino un valore aggiunto per la loro funzionalità, se si impedisse all’Università di espandersi sull’area delle caserme di viale Pindaro, si compirebbe un duplice errore.

In primo luogo, si ridimensionerebbe l’idea di “cittadella universitaria aperta alla città”, che renderebbe maggiormente competitiva l’Università e rilancerebbe tutta l’area di Porta Nuova.

In secondo luogo, i primi ad essere penalizzati dalla localizzazione attuale, sarebbero proprio i Vigili del Fuoco perché in una città di 120mila abitanti (che per altro sta apprestando a fondersi con due città confinanti), su cui giornalmente ne gravita il triplo, la caserma dei VV.FF. deve essere posta in una posizione baricentrica e soprattutto in diretta connessione con gli svincoli della viabilità veloce.

L’area di Viale Pindaro non ha questi requisiti, anzi ha un ulteriore “problema” rappresentato dai flussi lenti degli studenti che si muovono prevalentemente a piedi, in bicicletta o col mezzo pubblico, che conferiscono all’intera zona una forte propensione verso la pedonalizzazione o quantomeno la limitazione delle velocità di transito (zona 30). Che non sono esattamente le caratteristiche che dovrebbero avere le strade di accesso dei veicoli dei VV.FF.

Se si confermasse la presenza delle caserme nella zona universitaria di viale Pindaro anche nel futuro, si ripeterebbe una situazione che la città ha già subito anni or sono quando si è vista precludere la permeabilità, visiva e funzionale, verso il porto turistico dall’edificio della Guardia di Finanza: del tutto legittimo dal punto di vista delle procedure amministrative, del tutto “insensato” dal punto di vista delle strategie urbanistiche!

Tornando al contributo dei Dipartimenti Politecnici UdA al progetto di ampliamento del Campus di Pescara, possiamo dire che è un’esperienza unica nel suo genere nel panorama nazionale: l’Università che, avendo esigenza di ampliare le proprie strutture, dà vita ad un processo partecipativo “dal basso” coinvolgendo centinaia di persone: decisori pubblici, esperti di settore, portatori di interesse, associazioni di categoria e del terzo settore, l’intera comunità di docenti, studenti e amministrativi.

Un vero e proprio “laboratorio di progettazione partecipata” che vede protagonisti gli stessi fruitori del progetto.

Si tratta – come è evidente – di un’esperienza didattica, che però può dare un apporto fattivo non solo alla comunità accademica, ma a tutta la città contribuendo a dare forma a quell’idea di Cittadella universitaria aperta alla città che tutti noi, da tempo, auspichiamo.

Dal punto di vista delle politiche universitarie pescaresi questo progetto rappresenta una svolta epocale. Dopo decenni di interminabili discussioni accademiche, di “stop and go”, di “allettanti” soluzioni alternative, che di fatto hanno bloccato lo sviluppo dell’Università per molti anni, finalmente la comunità accademica si è trovata d’accordo sul progetto di ampliamento che conferma la vocazione universitaria di questa parte di città. E di questo dobbiamo rendere merito al nuovo Rettore.

Io mi auguro che grazie a questa metodologia di “coinvolgimento dal basso”, vedremo crescere intorno a noi una comunità non solo di studenti e di docenti, ma di residenti, di associazioni, di imprenditori, di commercianti, di professionisti… che si innamora di questo progetto, lo prende a cuore e lo fa suo, avendone intuito l’importanza strategica per l’Università, ma soprattutto per la città!

I diversi lotti funzionali previsti dal masterplan di ampliamento del Campus d'Annunzio a Pescara
Il masterplan di ampliamento del Campus d'Annunzio a Pescara. 1 viale Pindaro; 2 strada verde; 3 fermata FS; 4 Parco Di Cocco; 5 Casa dello studente e foresteria; 6 Scuola Politecnica; 7 Laboratori; 8 Biblioteca e aula magna
Le tavole esposte alla mostra del masterplan di ampliamento del Campus d'Annunzio a Pescara
Alcune immagini tratte dalla mostra del masterplan di ampliamento del Campus d'Annunzio a Pescara
Il Messaggero 03.12.24
Il Centro 03.12.24
28 Settembre 2024

SPOILER: LE PRIME IMMAGINI DEL NUOVO CAMPUS PINDARO

Si è appena conclusa la Summer School 2024 del Dipartimento di Architettura di Pescara, che quest’anno è coincisa con i Blended Intensive Programme (BIP) e il progetto europeo Ex Mind. Un totale di circa 200 studenti provenienti da 15 Università straniere di 12 Paesi europei*.

Una bella atmosfera universitaria che ha pervaso di energia positiva il Polo Pindaro per 12 giorni full immersion.

I lavori della Summer School, primo step del contributo dei Dipartimenti politecnici UdA al progetto di ampliamento del Campus di Pescara, saranno presentati al pubblico il 2 dicembre 2024 all’Aurum, dove mostreremo per la prima volta il Master Plan della nuova Cittadella universitaria che stiamo progettando**.

Intanto vi “spoilero” alcune immagini del progetto di riqualificazione degli spazi esterni del vecchio Polo Pindaro, l’attuale sede universitaria, elaborati all’interno dei Laboratori di laurea dello scorso anno***.

Per vedere invece il Master Plan dell’ampliamento del Campus, elaborato all’interno dell’esperienza didattica della Summer School di quest’anno, dovete aspettare l’evento di dicembre.

Il secondo step saranno i Laboratori di laurea, appena iniziati, che ci attendiamo portino le prime tesi per la sessione estiva 2025 ad aprile, tutte le altre a luglio. In quelle date saremo in grado di consegnare al nostro Ateneo i progetti di dettaglio di ogni lotto funzionale e i relativi costi, propedeutici all’avvio delle successive fasi realizzative.

I lotti funzionali sui quali interverranno le tesi sono:

  1. ristrutturazione del vecchio Pindaro e dei suoi spazi aperti (quelli “spoilerati” oggi);
  2. nuovi edifici per i Dipartimenti politecnici nelle aree di proprietà UdA sul retro del Polo attuale;
  3. nuova Biblioteca e nuova Aula magna nelle aree di proprietà UdA sul retro del Polo attuale;
  4. casa dello studente, foresteria e servizi per gli studenti nell’area della caserma dei Vigili del Fuoco;
  5. nuovi uffici nell’edificio ex Caserma di Cocco e rigenerazione del Parco pubblico con infoltimento della vegetazione attuale e nuovi impianti sportivi all’aperto;
  6. rete degli spazi pubblici di connessione della Cittadella universitaria con il tessuto urbano esistente e nuova stazione ferroviaria;

Un progetto didattico ambizioso, che vedrà la compartecipazione di molti attori e che potrebbe dare origine ad un importante processo di rigenerazione urbana di questa parte di città.  Un progetto complesso che si dovrebbe realizzare per fasi attuative pluriennali: la prima è quella in corso della riqualificazione degli spazi aperti del vecchio Pindaro.  Poi la ristrutturazione dell’edificio esistente e la realizzazione dei nuovi edifici, delle piazze e degli spazi verdi sulle aree retrostanti. L’ultima fase dovrebbe essere la casa dello studente e la foresteria nell’area attualmente occupata dai VV.FF., perché si dovrebbe prima provvedere a trovare una localizzazione per i vigili del fuoco e realizzare la nuova caserma.

Il Master Plan ha di conseguenza una dimensione temporale di lungo periodo, un iter di realizzazione che si protrarrà negli anni, e che certamente sarà costellato di difficoltà di ogni tipo, a cominciare dalle coperture finanziarie, dalla disponibilità delle aree delle caserme e dalle decine di complicazioni tecniche, amministrative, politiche, che certamente incontreremo.

Ma questo progetto rappresenta una svolta epocale nelle politiche universitarie pescaresi. Dopo decenni di interminabili discussioni accademiche, di “stop and go”, di “allettanti” soluzioni alternative, che hanno di fatto bloccato lo sviluppo dell’Università pescarese, finalmente la comunità accademica si è trovata d’accordo sul progetto di ampliamento che conferma la vocazione di Cittadella universitaria aperta, di questa parte di città. Se siete interessati a conoscere la storia di questo complesso processo potete cliccare questo link.

Siamo quindi consapevoli delle problematicità che ci attendono, ma siamo determinati come mai nel volerle affrontare!

Vediamo all’orizzonte quello che è stato per anni il sogno di alcuni visionari, e che ora grazie alla nuova governance può diventare una stupenda realtà collettiva per conferire all’Università G. d’Annunzio e alla città di Pescara la competitività che meritano nel panorama nazionale, dove non è più sufficiente la qualità della didattica e il valore della ricerca, ma diventa sempre più necessaria anche l’attrattività della sede universitaria e i servizi che vengono offerti agli studenti, dall’Università e dalla città.

Se siete interessati a questa esperienza didattica di “sviluppo dal basso” (gli anglosassoni lo definirebbero bottom up), che può diventare un modello di progettazione partecipata di un moderno campus universitario aperto alla città, rimanete in contatto con noi. Saremmo davvero felici di veder crescere una comunità non solo di studenti e di docenti, ma di residenti, di associazioni, di imprenditori, di commercianti, di professionisti,… che prende a cuore questo progetto capendone l’importanza strategica per l’Università, ma soprattutto per la città!

Vi aspettiamo all’Aurum il 2 dicembre, intanto godetevi queste prime immagini “spoilerate”…

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Credits:

* I BIP ed Ex Mind sono stati coordinati dai proff. Pignatti, Angrilli, Potenza, Gruosso, Mastrolonardo, Angelucci e Camiz, con la collaborazione dei dottorandi Morelli, D’Ignazio, Di Cinzio e Ciuffreda.

** La Summer School 2024 è stata coordinata dai proff. Bilò, Clemente e Misino, con la collaborazione dei dottorandi Costantino, Gabriele, Nanni e Almonti.

*** Le immagini dei progetti presenti in questo articolo sono tratte dal Laboratorio di laurea 2023 coordinato dai proff. Calabrese, Basti, Montelpare; laureati sessione estiva 2023-24 archh. Marzi, Giancola, Di Giambattista, Carbone, Remigio, Giannotta; borsisti Melideo, Mora, Sammartino, Gregori.

PS: Cliccando sulle immagini dei progetti si possono ingrandire per meglio evidenziare la comparazione con lo stato di fatto, riportato in alto a destra.

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Vecchio Pindaro ristrutturato: confronto stato di fatto e progetto
Ingresso lato Architettura: confronto stato di fatto e progetto
Corridoio esterno di collegamento: confronto stato di fatto e progetto
Corridoio esterno di collegamento: confronto stato di fatto e progetto
Ingresso lato Economia: confronto stato di fatto e progetto
Laboratorio di Tesi 2023
Laboratorio di Tesi 2023
Laboratorio di Tesi 2023
Laboratorio di Tesi 2023
Foto di gruppo del BIP internazionale
Foto di gruppo del progetto internazionale Ex Mind 2024
Summer School 2024 DdA
Studenti dei BIP al lavoro durante la Summer School
Summer School 2024 DdA
BIP con gli studenti europei
Summer School 2024 DdA
Studenti armeni che raccontano l'esperienza fatta a Pescara, al loro rientro all'Università di Yerevan
Rimaniamo in contatto!! presto ci saranno altre novità...
4 Giugno 2024

AMPLIAMENTO DEL CAMPUS UNIVERSITARIO DI PESCARA

L’ampliamento del Campus universitario di Pescara è un argomento che ho trattato già diverse volte anche dalle pagine di questo blog, sia riflettendo sull’ipotesi di qualche anno fa di “trasferire il Polo universitario” di viale Pindaro (novembre 2019), sia parlando del “difficile ruolo di città universitaria” (aprile 2021), sia “riflettendo sul PNRR a partire dalla vicenda ex Cofa” (febbraio 2022).

Oggi, al termine di questa lunga primavera elettorale, sono maturi i tempi per rendere nota la visione di “Cittadella degli Studi” che i Dipartimenti dell’area Politecnica hanno messo a punto di concerto con gli altri Dipartimenti pescaresi e con tutto l’Ateneo, e soprattutto dare informazioni sul programma di azioni che ci siamo impegnati a porre in essere nei prossimi mesi.

La cronistoria

Prima di parlare del futuro del Polo Pindaro di Pescara credo sia utile ricostruire la storia della quarantennale vicenda del suo ampliamento, perché non tutti potrebbero averne contezza.

La prima fase di espansione edilizia dell’Università G. d’Annunzio a Pescara si ha con la realizzazione del primo edificio del Polo Pindaro a metà degli anni ‘80.  Il Rettore prof. Crescenti appena insediato, con un’iniziativa coraggiosa, riesce ad ottenere un cospicuo finanziamento ministeriale e un cambio di destinazione d’uso del PRG comunale, che consentono all’Università di acquistare degli immobili di proprietà della Società ICI di Roma in fase di costruzione in viale Pindaro, nati per ospitare attività commerciali e direzionali.  Le tre facoltà pescaresi (Architettura, Economia e Lingue) allora in locazione in altrettanti edifici sparsi in città, possono così insediarsi in una nuova sede unificata dando vita al Polo Pindaro.

Polo Pindaro in fase di ultimazione (1989)

La seconda fase di espansione edilizia UdA a Pescara ha inizio una quindicina di anni dopo, alla fine degli anni ‘90, quando sia il prof. Crescenti (giunto in prossimità del termine del suo mandato di Rettore) sia il prof. Cuccurullo (che entrerà in carica a partire dal 1° novembre 1997) rappresentano alle autorità pubbliche pescaresi la necessità di ampliare la sede universitaria, in considerazione delle nuove esigenze didattiche e di ricerca, che non riescono più ad essere contenute nel “vecchio Pindaro”.

I due Rettori, però, hanno idee e soluzioni diverse.  Il primo intende ristrutturare l’edificio “ex Aurum”, acquistato qualche anno prima dalla Provincia di Pescara, per insediare la nascente Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.  Il secondo invece intende dare in permuta l’ex Aurum al Comune di Pescara per ottenere in cambio le aree edificabili sul retro del Polo Pindaro verso via Tirino, sulle quali ha in mente di realizzare un consistente ampliamento della sede universitaria.

E così nell’aprile 1998 l’Università chiede al Comune la disponibilità di aree attigue all’esistente complesso universitario di viale Pindaro per poterlo ampliare, e nell’estate del 1999 UdA entra a far parte della proposta di adesione al PRUSST “Città lineare della costa”, programma di rigenerazione urbana successivamente ammesso a finanziamento dal Ministero dei LL.PP.

Contestualmente viene perfezionato, tra Comune, Provincia e Università, l’ Accordo di Programma conseguente al Programma Integrato di Intervento denominato “Polo Universitario-Giudiziario” (siamo agli inizi del 2001) che prevede la realizzazione di nuove strutture universitarie da articolare su due aree d’intervento: la prima quella dove poi sono state effettivamente realizzate le Segreterie studenti (l’edificio che si affaccia sulla rotonda dell’Agip) e il Polo didattico denominato “Micara” (dal nome del progettista), e la seconda per l’appunto dove avrebbe dovuto sorgere il Nuovo Pindaro, nell’area sul retro della sede attuale, acquisita dal Comune di Pescara permutando l’ex AURUM.

Il progetto di ampliamento denominato “Nuovo Pindaro” (firmato dallo studio ABDR di Roma, vincitore del bando di gara) prevede un edificio lineare posto parallelamente al tribunale dove sarebbero dovute andare le aule, e gli uffici dei dipartimenti; un secondo edificio per la nuova biblioteca con mediateca, spazi studio per gli studenti, spazi di socializzazione, caffetteria, etc.  I due edifici sono arricchiti da spazi pubblici di connessione quali piazze e aree verdi.

Progetto ABDR per il Nuovo Pindaro

Con il cambio di governance di Ateneo nel 2012 (Rettore prof. Di Ilio) cambiano anche le prospettive di ampliamento della sede pescarese.  Il progetto Nuovo Pindaro viene ridimensionato, stralciando l’edificio destinato alle attività didattiche e mantenendo nel piano triennale delle opere universitarie solo l’edificio della biblioteca.  Nel frattempo, l’amministrazione comunale provvede a deviare il Fosso Bardet (il canale che prima attraversava l’area sede del progetto) e ad attuare importanti lavori di potenziamento del collettore e dei sistemi di smaltimento delle acque di viale Pindaro per rendere possibile la realizzazione del progetto di ampliamento universitario.

Nel 2017 si insedia la nuova governance (Rettore prof. Caputi) che avvia la procedura autorizzativa per la realizzazione della biblioteca. Nella primavera 2019 il progetto viene sottoposto al parere del Provveditorato delle OO.PP. per concludere il suo iter di approvazione.  Nella sua relazione il Provveditorato evidenzia una serie di criticità sul sistema di fondazioni adottato e invita i progettisti ad ulteriori approfondimenti prendendo in considerazione un’altra tipologia di fondazioni (in altre parole viene richiesto di sostituire le fondazioni “a platea” con quelle “a pali profondi”).  A completezza di informazione va detto che probabilmente la scelta dei progettisti della biblioteca di optare per le fondazioni a platea è stata condizionata dal fatto che l’edificio “Micara”, che sorge a fianco sulla stessa area, è stato realizzato con questa tipologia di fondazioni.

Comunque, a seguito dell’osservazione, i progettisti (lo studio ABDR) cambiano il sistema di fondazioni e consegnano all’amministrazione universitaria il progetto revisionato secondo le indicazioni del Provveditorato.   L’iter autorizzativo sembra quindi essere concluso, ma di fatto il progetto della Biblioteca, viene “congelato”.

Biblioteca progetto ABDR
Progetto ABDR per la nuova Biblioteca del Campus Pindaro

Il resto è storia recente.  Con il cambio di governance del 2023 (Rettore prof. Stuppia) le istanze dei Dipartimenti pescaresi per l’ampliamento del campus trovano finalmente ascolto e i Dipartimenti dell’area Politecnica (Architettura e InGeo) vengano incaricati dal Senato Accademico di dare un contributo per la definizione delle linee guida, propedeutiche per la predisposizione dei successivi atti amministrativi (protocolli di intesa, bandi di gara, etc.).

Le esigenze di riqualificazione e ampliamento del Campus di Pescara

Sono quindi tre decenni che la sede pescarese dell’Università d’Annunzio manifesta la necessità di ampliare le proprie strutture.  E queste esigenze sono andate aumentando con il tempo, perché anche in presenza di una flessione degli studenti UdA rispetto ai massimi storici, sono cresciuti il numero dei corsi di laurea, i laboratori specialistici, i centri di ricerca, le attività di III missione.

Non temo smentita nell’affermare che è opinione di tutto il corpo accademico pescarese che la sede su viale Pindaro debba essere riqualificata sia negli spazi di connessione interni che negli spazi aperti esterni e che debba essere potenziata con nuove dotazioni strutturali.

Vediamo come.

  1. Ampliamento
  • L’ampliamento della sede universitaria di Pescara avviene sulle aree di proprietà pubblica attigue al Polo Pindaro esistente, abbandonando quindi altre ipotesi di decentramento delle attività didattiche.
  • L’ampliamento consiste nella realizzazione di un nuovo edificio per le attività dell’Area Politecnica e dei nuovi Laboratori di ricerca sperimentale.
  • L’ampliamento prevede la realizzazione di un’aula magna a beneficio di tutti i Dipartimenti del Polo Pindaro.
  • L’ampliamento prevede la realizzazione di una nuova biblioteca centrale, a beneficio di tutti i Dipartimenti del Polo Pindaro, che diventi l’elemento iconico e identificativo del Polo universitario, che sia dotata di mediateca, caffetteria, sale riunioni, spazi per lo studio per gli studenti, spazi interni di connessione, nuovi spazi pubblici all’aperto, etc.
  1. Riqualificazione
  • La riqualificazione del Polo Pindaro esistente prevede la realizzazione di spazi aperti e di spazi di connessione interni dell’edificio (le entrate lato Architettura e lato Economia e gli spazi tra la “strada verde” e il retro del vecchio Pindaro).
  • La riqualificazione del Polo esistente prevede interventi sulle facciate per l’efficientamento energetico e per limitare l’impatto visivo e acustico degli impianti termici di recente installazione.
  • Una volta realizzati i nuovi edifici sul retro dell’edificio Micara, il blocco A del Polo esistente (occupato attualmente da Architettura e Ingegneria) potrà essere ristrutturato in base alle specifiche esigenze degli altri Dipartimenti pescaresi che lo occuperanno.

Le caserme di Viale Pindaro: VV.FF. e Di Cocco

Un ulteriore fase di ampliamento del Campus Pindaro potrebbe essere rappresentata dall’acquisizione delle caserme prospicienti tra loro poste all’ingresso nord di viale Pindaro: la caserma dei VV.FF. e la ex caserma Di Cocco.  Sono due contenitori molto interessanti di proprietà del Demanio dello Stato e del Ministero della Difesa, che potrebbero essere inserite in un ragionamento di medio-lungo periodo per completare l’idea di “cittadella universitaria aperta” alla città.  Attraverso un accordo tra amministrazioni pubbliche (ex L. 241/90) si potrebbe pensare, ad esempio: 1) ad una casa dello studente (ricordando però che la competenza in tal caso è della Regione e dell’ADSU), con servizi complementari e con annessa foresteria, ottenuta attraverso la demolizione e ricostruzione o eventuale ristrutturazione della Caserma VV.FF.;  2) ad un incubatore di impresa per start up e spin off ottenuto dalla ristrutturazione della caserma Di Cocco e del parco pubblico retrostante (che naturalmente resterebbe di uso pubblico), in partnership con la Regione, investitori privati, Confindustria e altre associazioni di categoria.  Per ambedue queste ipotesi si potrebbe pensare di ricorrere a fundraising esterno ad es. su bandi ex Lege 338/2000.

Le caserme di Viale Pindaro: sopra Vigili del Fuoco, sotto ex Di Cocco con il parco pubblico

Un intoppo a questa idea di ampliare le aree di interesse universitario alle due caserme per determinare un effetto osmosi Università-Città sembrerebbe essere rappresentato dalla notizia, di poco tempo fa, che la Provincia di Pescara (che ha in gestione l’edificio dei VV.FF.) avrebbe inserito nell’elenco del patrimonio alienabile, proprio la caserma.  E’ mia convinzione che se si impedisse all’Università di espandersi sull’area delle caserme di viale Pindaro, si compirebbe un duplice errore.  In primo luogo, si ridimensionerebbe l’idea di “cittadella universitaria” aperta alla città, che renderebbe maggiormente competitiva l’Università e rilancerebbe tutta l’area di Porta Nuova.  In secondo luogo, i primi ad essere penalizzati dalla localizzazione attuale, sono proprio i Vigili del Fuoco perché in una città di 120mila abitanti, su cui giornalmente ne gravita il triplo, la caserma dei VV.FF deve essere posta in una posizione baricentrica e soprattutto in diretta connessione con gli svincoli della viabilità veloce.  L’area di Viale Pindaro non ha questi requisiti, anzi ha un ulteriore “problema” rappresentato dai flussi lenti degli studenti che si muovono prevalentemente a piedi, in bicicletta o col mezzo pubblico, che conferiscono all’intera zona una forte propensione verso la pedonalizzazione o quantomeno la limitazione delle velocità di transito (zona 30). Che non sono esattamente le caratteristiche che dovrebbero avere le strade di uscita dei veicoli dei VV.FF.

È necessario quindi trovare una migliore localizzazione per la caserma, il ché richiede tempi lunghi, ma se si confermasse la presenza dei VV.FF. nella zona universitaria di viale Pindaro anche nel futuro, si ripeterebbe una situazione che la città ha già subito anni or sono quando si è vista precludere la permeabilità, visiva e funzionale, verso il porto turistico, dall’edificio della Guardia di Finanza: del tutto legittimo dal punto di vista delle procedure amministrative, del tutto “insensato” dal punto di vista delle strategie urbanistiche.

Il Contributo dei Dipartimenti di Area Politecnica

Tornando al progetto di ampliamento del Campus, va dato merito al Rettore Stuppia, e ai suoi Prorettori, di aver preso in mano una situazione che negli anni si era arenata e di aver capito l’importanza (non solo tecnica, ma anche strategica) di coinvolgere il Dipartimento di Architettura e di Ingegneria nella definizione della “Vision” e del “Master Plan” del nuovo Campus Pindaro, propedeutici alla messa a gara della fase realizzativa.  Vediamo ora in che cosa consisterà il contributo dei Dipartimenti Politecnici.

Fasi e Step

  1. Summer School: come tutti gli anni a settembre per una decina di giorni una cinquantina di studenti del quarto e quinto anno del Corso di Laurea in Architettura, guidati dai loro docenti, parteciperanno alla Summer School, un workshop intensivo di una decina di giorni che quest’anno avrà come tema progettuale la riqualificazione e l’ampliamento del Campus Pindaro. Il tempo molto concentrato del workshop non permetterà di arrivare ad un dettaglio tecnico approfondito, ma certamente consentirà di definire il “Master Plan”, ossia le linee guida per la trasformazione complessiva.  Gli elaborati della Summer School saranno presentati al pubblico in un evento conclusivo.
  2. Piattaforma di ricerca multidisciplinare: tutti i docenti dell’area Politecnica sono stati invitati a dare il loro contributo specialistico ad una ricerca multidisciplinare sull’innovazione dei campus universitari. Saranno presi in considerazione casi di studio, e soprattutto ogni settore disciplinare restituirà lo stato di avanzamento della ricerca specialistica applicata alla progettazione del campus.  I risultati di questa ricerca saranno raccolti in una pubblicazione scientifica che servirà per la definizione dei requisiti richiesti dal bando di gara per la fase esecutiva.
  3. Laboratori di Laurea: sulla base del Master Plan messo a punto dalla Summer School, inizierà il lavoro dei Laboratori di Laurea per la definizione progettuale di dettaglio di ogni singolo lotto di intervento previsto dal Master Plan. Gruppi multidisciplinari di docenti seguiranno gli studenti nell’elaborazione delle tesi di laurea che avranno come tema la riqualificazione e l’ampliamento del Campus Pindaro.  Ogni tesi si occuperà di un lotto di intervento. Questa volta i tempi della progettazione saranno adeguati all’elaborazione delle tesi (quindi non meno di 6 mesi) e i risultati costituiranno un ulteriore contributo conoscitivo.

A quel punto terminerà il contributo dei Dipartimenti Politecnici e, sulla base delle indicazioni maturate nei diversi step, l’Ateneo potrà predisporre i bandi di gara per i Progetti di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) ai sensi del nuovo Codice degli appalti, a cominciare dal lotto retrostante l’edificio Pindaro attuale.  Il progetto di fattibilità permetterà di stabilire gli importi esatti delle opere e di inserire nella programmazione pluriennale delle opere edilizie i diversi lotti di intervento con le rispettive fasi temporali.  Così facendo UdA potrà iniziare un’attuazione per stralci funzionali, ogni qualvolta il nostro bilancio ce lo consentirà o ricorrendo a finanziamenti straordinari, avendo ben chiaro il disegno finale da perseguire.  Sempre in ottemperanza del nuovo Codice degli appalti, si potrà poi elaborare il progetto esecutivo.

Nel frattempo una soluzione provvisoria per dotare la sede di Pescara di alcune funzioni bibliotecarie, senza dover attendere la realizzazione della nuova Biblioteca, è costituita dall’utilizzazione dell’edificio delle segreterie studenti di fronte alla rotonda dell’Agip (lato sud di viale Pindaro), che con un investimento molto contenuto può assolvere in tempi rapidi la funzione di sala lettura per lo studio individuale degli studenti, attualmente una delle criticità più pressanti del Polo Pindaro. Di questo si sta occupando in questi giorni il Pro Rettore Di Battista.

Sintesi conclusiva: lo schema funzionale della “Cittadella degli Studi

L’idea di città universitaria che stiamo elaborando, e che prenderà sempre più forma nel corso del programma in step successivi descritti, si riassume in questo semplice schema funzionale che fa capire le potenzialità di sviluppo di questa parte di Pescara, che può effettivamente diventare una cittadella universitaria aperta alla città, mettendo a sistema una rete di spazi e dotazioni pubbliche, in parte esistenti, in parte da implementare.

Schema funzionale del progetto di cittadella universitaria aperta alla città
  1. L’attuale sede del Polo Pindaro.
  2. Le aree di proprietà dell’Università dove si intende ampliare il Campus con nuovi edifici per le attività amministrative, didattiche e di ricerca, piazze e spazi verdi di connessione.
  3. La caserma dei Vigili del Fuoco dove in futuro potrebbe realizzarsi una casa dello studente con mensa, servizi complementari e con annessa foresteria.
  4. La caserma Di Cocco che in futuro potrebbe ospitare un incubatore di impresa per start up e spin off.
  5. Viale Pindaro che potrebbe essere riprogettato nei suoi marciapiedi e negli stalli di sosta come asse a transito controllato.
  6. La via verde, asse pedonale e ciclabile, con servizio di trasporto pubblico, interdetto alle auto.
  7. Fermata ferroviaria “Università-Tribunale” e spazi pubblici di connessione al Campus, che costituiscono la rete di fruizione pubblica della cittadella universitaria

Appare chiaro come rispetto all’attuale sede del Polo Pindaro, questa idea di Cittadella degli Studi “aperta”, possa costituire un valore aggiunto per la città di Pescara, creando le premesse per lo sviluppo competitivo dell’Università e di tutta l’area di Porta Nuova.

Questa è l’ idea di città universitaria dei Dipartimenti Politecnici UdA, in ragione della quale siamo pronti ad impegnarci sul programma di attività didattiche descritto, che prevede anche l’apertura di tavoli di confronto con gli attori socio-economici interessati. Nei prossimi mesi, seguendo il programma didattico di step sopra enunciato, ci saranno approfondimenti che renderemo pubblici.  A partire dall’evento autunnale dove presenteremo i risultati della Summer School.

State collegati!

28 Dicembre 2023

Pescara: tre desideri per l’anno che verrà

Uno da comune cittadino, uno da urbanista e uno da direttore del dipartimento di architettura.

  1. Città sicura e inclusiva. Il primo da comune cittadino riguarda il tema della sicurezza in senso ampio. Mi piacerebbe che Pescara si distinguesse per l’inclusione sociale e la sicurezza percepita, a tutti i livelli: da quello drammatico relativo ai casi di femminicidio, alle discriminazioni di genere, alla sicurezza urbana, fino a quella stradale. E non attraverso solo azioni repressive, ma attraverso un insieme sistematico di azioni positive: incontri nelle scuole, convegni, servizi di supporto, illuminazione pubblica, utilizzo diffuso di ICT, etc.
  2. Città verde. Il secondo desiderio è da studioso delle città. Mi piacerebbe che Pescara si potesse qualificare come modello virtuoso per il raggiungimento degli obiettivi europei del “Green Deal”: azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050. Per far ciò sarebbe importante intercettare i fondi europei e utilizzarli per promuovere progetti e iniziative innovative che preservino l’ambiente e favoriscano la creazione di una coscienza ecologica da parte di tutti i cittadini, in particolare delle giovani generazioni. Lasciarci alle spalle il modello di sviluppo depredatorio, che ha contraddistinto la seconda metà del secolo scorso, e aderire convintamente ad uno maggiormente rispettoso dell’ambiente si può, a patto che ci sia un investimento proporzionale nella ricerca e nella comunicazione. Ci vuole un salto culturale prima ancora che economico-industriale.
  3. Città universitariaMi sono lasciato per ultimo il desiderio a cui forse tengo di più, in quanto Direttore del Dipartimento di Architettura di Pescara, e che in questi anni ha visto oppormi a idee di delocalizzazione della sede universitaria lontano da viale Pindaro (mi riferisco ad esempio all’ipotesi ex Cofa). Le esigenze impellenti del Polo universitario pescarese sono di due ordini: 1) ampliare le proprie strutture (mancano aule, laboratori, uffici e addirittura la biblioteca centrale); 2) riqualificare l’edificio esistente e le aree aperte adiacenti.  In questa prospettiva il Polo Pindaro ha un potenziale straordinario di ampliamento sulle aree di proprietà dell’Università sul retro dell’attuale sede, aree che sono state acquisite allo scopo nel 2001, in permuta con l’ex Aurum.  Una ulteriore possibilità di ampliamento del Campus Pindaro è rappresentata dall’acquisizione delle caserme prospicienti tra loro poste all’ingresso nord di viale Pindaro: la caserma dei VV.FF. e la ex caserma Cocco. Potrebbero essere inserite in un ragionamento di medio-lungo termine per completare l’idea di “cittadella universitaria” aperta alla città. Casa dello studente e servizi per gli studenti con annessa foresteria ottenuta attraverso la demolizione e ricostruzione della Caserma VV.FF.; incubatore di impresa per start up e spin off ottenuto dalla ristrutturazione della caserma ex Cocco e del parco pubblico retrostante, in partnership con la Regione, investitori privati, Confindustria e altre associazioni di categoria. Il Polo Pindaro diventerebbe così finalmente un Campus universitario a tutti gli effetti, continuando quel processo osmotico già collaudato che ha portato benefici a tutta la zona di Porta Nuova.

Sogni più che desideri? Mah… non lo so… quello che so è che “se uno sogna da solo è solo un sogno, ma se sono molti a sognare insieme allora è certamente l’inizio di una nuova realtà”.

Il Messaggero 29.12.23
28 Settembre 2023

UNA LUNGA STORIA D’AMORE

Dal 1 novembre sarò di nuovo Direttore del Dipartimento di Architettura di Pescara.

I miei colleghi mi hanno chiesto di riprendere la guida del Dipartimento dopo una pausa di tre anni.

Ero già stato eletto Direttore per due mandati dal 2014 al 2020 e poi la legge Gelmini, non consentendo tre mandati consecutivi, mi aveva “rimandato a casa”, o meglio in aula a fare lezione.

Nel frattempo, ho continuato ad occuparmi di questioni varie di Ateneo, cercando di dare il mio contributo.  Poi è arrivato il momento del rinnovo della carica di Direttore del Dipartimento e nonostante non mi fossi candidato, i miei colleghi, in testa il Direttore uscente, con fare delicato ed elegante come quando si chiede la mano ad una fanciulla – mi hanno chiesto se fossi disponibile ad assumere per la terza volta il ruolo di Direttore.

Inutile dire che questa manifestazione di stima e di affetto mi ha emozionato prima ancora di gratificarmi… è una lunga storia d’amore.

Siamo sempre stati un gruppo molto unito, anche nei momenti più complicati in cui abbiamo portato in Ateneo posizioni minoritarie, forse per la nostra propensione alla progettualità, forse anche per una connaturata diffidenza che nutriamo verso il “pensiero unico”.

Ora c’è solo da lavorare tutti insieme mettendo in pratica alcuni principi che, peraltro, avevo indicato nel mio recente programma elettorale alla carica di Rettore:

  • l’orgoglio di appartenere alla nostra comunità accademica UdA,
  • l’importanza di valorizzare il contributo dei singoli facendolo convergere su obiettivi collettivi,
  • il benessere lavorativo personale all’interno della crescita complessiva del nostro Dipartimento.

Con i nostri studenti stringeremo un “gentlemen agreement” basato sul reciproco impegno, nel rispetto dei rispettivi ruoli, per qualificare ancora di più l’offerta formativa dei nostri quattro corsi di laurea.  Saremo al loro fianco nelle loro battaglie a cominciare dalle richieste di avere servizi e strutture adeguate a far diventare il Polo Pindaro un Campus universitario degno di questo nome.

Nei rapporti con l’Ateneo sono convinto che il Dipartimento di Architettura possa assumere un ruolo maggiormente incisivo sulle questioni di sua competenza.  In questi ultimi anni siamo stati tenuti ai margini dei processi decisionali, ad esempio, sulle politiche edilizie della nostra Università, dove invece avremmo potuto dare un contributo costruttivo, essendo argomenti sui quali possiamo vantare un know how scientifico consolidato.

Anche nei rapporti con le amministrazioni pubbliche possiamo esprimere un ruolo maggiormente fattivo: non dobbiamo essere identificati come uno strumento attraverso cui gli enti locali perseguono i loro obiettivi politici, ma possiamo, anzi, dobbiamo essere gli ideatori di visioni strategiche capaci di rilanciare la competitività dei nostri territori in sintonia con i nostri valori.  Le nostre competenze scientifiche devono essere messe al servizio degli enti territoriali (dai più grandi ai più piccoli), allo stesso tempo però non dobbiamo rinunciare al ruolo di stimolo culturale e se necessario anche di voce critica nei confronti dell’operato delle amministrazioni pubbliche.

Il nostro manifesto culturale è insito nelle tematiche di cui ci occupiamo. Per noi temi come il consumo di suolo, la rigenerazione urbana, l’eco-design, i valori storici, paesaggistici, ambientali, sociali, etc., non sono solo degli argomenti da dibattere nei convegni accademici, ma sono dei comportamenti virtuosi che abbiamo faticosamente acquisito dai nostri studi, e che sentiamo il dovere di diffondere nella società civile non certo per frenarne la crescita, ma al contrario per contribuire ad aumentarne la competitività in una logica di sviluppo sostenibile.

Insomma… c’è molto lavoro da fare!

Il prof. Paolo Fusero eletto per la terza volta Direttore del Dipartimento di Architettura dell'Università G. d'Annunzio
Il Messaggero 03.10.23
29 Maggio 2023

RASSEGNA CULINARIA “STUDENTE AI FORNELLI”: L’UNIVERSITA’ CHE CI PIACE!

E’ stata la giovane chef MARIA CHIARA GUASTADISEGNI a presiedere la giuria della rassegna culinaria: STUDENTE AI FORNELLI, organizzata nell’ambito del corso di Urbanistica dal Dipartimento di Architettura di Pescara.  Giovanissima, ma con un ricco curriculum internazionale alle spalle, insieme al compagno ANTONIO BLASI è titolare del ristorante TAMO a Spoltore, una delle novità più interessanti nel panorama italiano degli chef Under 40 Michelin.
Il compito di trovare un fil rouge tra i piatti cucinati dagli studenti, i loro progetti e le opere di letteratura è stato invece affidato a MARCO ALESSANDRINI, sindaco emerito di Pescara, ma soprattutto lettore compulsivo e fine critico letterario.  EMANUELA CORNELII ha arricchito la Giuria portando sua esperienza di responsabile della didattica dell’Associazione Italiana Sommellier.
Cucina, Letteratura, Architettura, Vino! Un connubio che riserva sorprese piacevolissime!
Questa è l’Università che ci piace!
La giovane chef Maria Chiara Guastadisegni e il logo dell'evento

I grembiuli premiati

Il piatto vincitore assoluto è stato il “Pancotto pugliese”, di Lucrezia Di Domenico e Antonio De Giuseppe.  Sono stati poi premiati nelle diverse sezioni: le “Pallotte cace e ove“, la “Sausicchij sott’ a nzogn“, i “Poporati“, “Pane e olio” e gli “Scagliozzi”.

23 Maggio 2023

RASSEGNA CULINARIA “STUDENTE AI FORNELLI”: LA GARA

Di solito ho un utilizzo parsimonioso di questo mio Blog, che normalmente adopero per trattare argomenti accademici o questioni urbanistiche che sollecitano in me una riflessione.

Questa volta invece voglio prendermi una licenza e mettere da parte la natura seriosa (un po’ noiosa, devo essere sincero) che contraddistingue il mio Blog, utilizzando questa pagina in modalità “cazzeggio”.  Voglio infatti informarvi della ripresa di una tradizione accademica che il periodo pandemico aveva interrotto: la festa universitaria di fine corso.

Giovedì 1° giugno 2023 (h. 10:30, Polo Micara, aula M5, Pescara) ci sarà l’atto conclusivo dei due anni trascorsi insieme ai miei studenti del corso di Urbanistica.  Sono stati anni impegnativi, che hanno segnato il graduale ritorno in presenza dopo il periodo di didattica a distanza cui ci aveva costretto il Covid.

Mi pare di poter dire che gli obiettivi di apprendimento che ci eravamo posti due anni fa siano stati raggiunti con reciproca soddisfazione e che il “Gentlemen’s Agreement” che avevamo sottoscritto sia stato rispettato.  Gli studenti si sono impegnati molto, io e il mio staff di tutors (Maura ed Anna) pure, e allora…

... e allora festeggiamo!!!

Come dicevo era mia consuetudine prima della pandemia, alla fine del semestre di insegnamento, fondere due grandi passioni: la cucina e l’architettura.  E così nella giornata conclusiva, oltre alla proclamazione dei voti di Urbanistica, organizzavo un concorso gastronomico tra gli studenti, invitando giovani chef emergenti o esperti di cucina, come giudici.  Vi posso assicurare che gli studenti erano più in apprensione per i giudizi della giuria culinaria che per i miei voti di Urbanistica.

Giovedì 1° giugno riprendiamo la tradizione!

Di seguito è riportato il programma della giornata, che alterna momenti propriamente didattici a momenti ludici. Faremo un po’ il punto della situazione sul percorso didattico svolto, rifletteremo su quello che abbiamo imparato, discuteremo sui risultati raggiunti, attribuiremo una valutazione numerica all’impegno che gli studenti hanno profuso, ben consapevoli che il giudizio su un percorso di apprendimento così complesso, durato due anni accademici, non si misura in trentesimi, ma in quanto ci ha lasciato dentro.

E poi daremo il via al… ABBRACCI & BACI PARTY!!

Come nella migliore tradizione delle feste studentesche tutti sono invitati a portare qualcosa: io porto da bere (analcolici) e mi occupo della logistica (bicchieri piatti tovaglioli), gli studenti portano da mangiare (dolce o salato).

Il tema della festa è “STUDENTE AI FORNELLI”. Una sorta di concorso di cucina regionale per cuochi rodati e principianti volenterosi che dovranno darsi da fare per preparare qualcosa di tipico della propria città o paese di provenienza: il piatto regionale che meglio li rappresenta, che più gli piace, quello della telefonata alla mamma dal treno quando si torna a casa…

Chi pensa che per motivi di salute pubblica sia più prudente non cimentarsi con la soglia della “commestibilità”, non si deve preoccupare: sarà comunque il benvenuto. Vorrà dire che si occuperà di rassettare l’aula quando avremo finito!

Sono bene accetti anche i non iscritti al corso o gli ex studenti, purché si presentino con il loro piatto tipico, che sarà giudicato dalla giuria nella categoria “fuori corso”.

Non voglio spoilerare nulla, vi posso solo anticipare che la giuria sarà composta da giovani chef emergenti nel panorama nazionale (under 40 Michelin), da personaggi pubblici legati al mondo della letteratura e da esperti nel settore enogastronomico.

Le categorie di piatti che saranno premiate sono:

  • originalità
  • territorialità
  • dolci
  • miglior piatto in assoluto

Forza quindi… tutti ai fornelli!

 

ABBRACCI&BACI PARTY  – PROGRAMMA della giornata di Giovedì 1° giugno 2023
             10:30Arrivo in aula degli studenti
10:30 – 11:00Allestimento dell’aula per l’esposizione dei piatti
11:00 – 11:30Lezione conclusiva del prof. Paolo Fusero
11:30 – 11:45Prenotazione dell’esame sulla piattaforma di Ateneo
11:45 – 12:45Proclamazione voti di Urbanistica 2
12:45 – 13:00Presentazione degli chef
13:00 – 14:00Rassegna Culinaria Regionale “Studente ai fornelli”
14:00 – 14:30Rassettamento aula e saluti “Abbracci&Baci”

 

PS – avendo anche studenti Erasmus provenienti  da diversi paesi europei, mi sà che devo fare anche la versione inglese: English version

 

1 Marzo 2023

STUPPIA NUOVO RETTORE UDA 2023-29

Liborio Stuppia è il nuovo Magnifico Rettore dell’Università G. d’Annunzio!

A lui vanno i miei complimenti e il mio augurio sincero ed affettuoso di buon mandato.

Da parte mia lasciatemi dire… era una “Mission impossible“!

Sicuramente Tom Cruise avrebbe preso più voti di me, ma io mi tengo strette le mie 187 preferenze (287 persone, non considerando la ponderazione del voto del personale non docente).

Sono tante? Sono poche? Di certo moltiplicano la base elettorale del mio Dipartimento, ma sono ancora distanti dalla maggioranza assoluta dei voti.

Ho dato tutto me stesso, l’ho fatto a modo mio, mettendoci la “testa e il cuore”, ma non è bastato.  Il vecchio detto: “quando alla d’Annunzio i medici si mettono d’accordo la partita è chiusa” è stato ancora una volta confermato.

Va bene così!

Da domani (anzi da oggi pomeriggio) torno in aula ad insegnare agli studenti che nella vita si può vincere, si può perdere, l’importante è studiare, esprimere le proprie idee ed ascoltare quelle degli altri.

Grazie di cuore a tutti!

PF

Il Centro 1 marzo 2023
Il Centro 1 marzo 2023
Il Centro 1 marzo 2023
Il Messaggero 1 marzo 2023
25 Febbraio 2023

LA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL NUOVO RETTORE UDA È GIUNTA AL TERMINE

É stata una campagna intensa, per certi versi anomala, dato che è iniziata l’anno scorso quando pareva che fosse in scadenza il mandato del Rettore uscente, per poi continuare dopo la proroga ministeriale.  All’inizio sembrava potessero esserci quattro o cinque candidati.  Ad un certo punto invece era data per certa un’unica candidatura dal Polo di Pescara e due in ambito medico dal Campus di Chieti.

Abbiamo dovuto aspettare il 23 gennaio, scadenza per la presentazione delle candidature, per scoprire che eravamo solo noi due: io e Rino.

Alla fine, è giusto così.

Il prof. Stuppia ed io siamo fra i docenti del nostro Ateneo che possono vantare un curriculum adeguato al ruolo, non fosse altro che per ragioni anagrafiche: due volte direttori di dipartimento, due volte consiglieri di amministrazione, due volte senatori accademici; abbiamo lavorato fianco a fianco in importanti commissioni di Ateneo.  Siamo stati addirittura entrambi candidati nella precedente competizione elettorale 2017.  Vent’anni di governance in UdA.

Io e Rino siamo amici, abbiamo un profondo rispetto uno dell’altro, una stima che ci deriva dalla conoscenza reciproca. Abbiamo dato, ciascuno a modo suo, un contributo che credo tutti ci abbiano riconosciuto, in questa campagna elettorale.  C’è stato un grandissimo fair play tra di noi.  Siamo entrambi consapevoli che l’apporto che ciascuno di noi ha saputo dare non andrà perduto, ma costituirà una “dote” importante per il nuovo Rettore.

Nel corso della campagna elettorale si è aperto un dibattito costruttivo sul futuro della nostra Università e delle sue due città universitarie, era una delle ragioni della mia candidatura.  Una riflessione sui nostri punti di forza, sulle nostre criticità, senza nascondere la polvere sotto il tappeto, con l’obiettivo di rendere Uda e il suo territorio più competitivi a scala nazionale e internazionale.

Anche quando sono state sottolineate opinioni divergenti rispetto ad alcune strategie poste in essere dalle precedenti amministrazioni, lo si è fatto nel pieno del rispetto delle istituzioni, rimanendo coerenti a posizioni assunte da tempo, esercitando quel “senso critico” che è l’anima stessa dell’accademia.  Guai se l’Università si appiattisse al pensiero unico!

Desidero cogliere questa occasione per ringraziare il Rettore uscente, prof. Caputi, per il lavoro che ha svolto.  Sergio ha ottenuto risultati importanti nonostante abbia dovuto operare in un contesto ambientale difficilissimo: le vicende giudiziarie ereditate dalla precedente amministrazione, la pandemia, la guerra, il rincaro dell’energia.

Ora mi godo un paio di giorni riposo, aspettando con serenità l’esito del voto il 28 febbraio.  Allora capirò se l’impegno che ci ho messo, le “100 idee” del mio Documento Programmatico ed io stesso siamo stati apprezzati, nella forma e nei contenuti.

In ogni caso… grazie di cuore dell’attenzione che mi avete riservato!

PF

Intervista al Prof. Paolo Fusero sul rapporto tra l'Università G. d'Annunzio e la città di Chieti
Il Centro 28.02.23
Il Messaggero 28.02.23
Il Messaggero 25.02.23
Il Messaggero 26.02.23
6 Febbraio 2023

LE IDEE HANNO GIÀ VINTO!

Sta avvenendo una cosa straordinaria!

La nostra comunità accademica (e non solo…) in questi giorni sta finalmente discutendo sul proprio futuro e quello delle nostre due città universitarie.

Era una delle ragioni della mia candidatura!

Io e il prof. Rino Stuppia, i due candidati Rettori, in un clima costruttivo di reciproca stima e di assoluto fair play, abbiamo iniziato il faticoso, ma entusiasmante giro di consultazioni con tutte le componenti del nostro Ateneo: i dipartimenti, il personale docente e tecnico amministrativo, gli studenti, etc.

È stato predisposto un fitto calendario di incontri di cui alcuni plenari, presso l’auditorium di Chieti e l’aula rossa di Pescara, aperti al pubblico.

Le “100 IDEE” di cui mi sono fatto portatore stanno alimentando il dibattito: c’è chi si dichiara d’accordo su tutto, chi mi rimprovera di non aver sottolineato abbastanza alcune criticità, chi è perplesso su alcune mie posizioni, ma soprattutto da questa riflessione collettiva stanno emergendo ulteriori suggerimenti, suggestioni, proposte.

Posso dire, a ragion veduta, che la nostra Università ha già raggiunto un risultato importantissimo: dal confronto dei due programmi elettorali ne scaturisce una prospettiva di complementarità che, indipendentemente dall’esito del voto, costituirà un riferimento solido per il prossimo Rettore.

Le idee hanno già vinto!  

Adesso c’è “solo” da stabilire chi sarà a portarle in attuazione, ma sia io che Rino sappiamo che dalle urne non uscirà un vincitore e uno sconfitto, ma una comunità scientifica più motivata, ricca di progetti e obiettivi per il futuro.

Ed eccole le “100 IDEE” contenute nel mio Documento Programmatico.   Per facilitarne la lettura le ho sintetizzate in forma di PILLOLE.

Il Messaggero 25.01.23
Il Centro 24.01.23

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