“IL MIO NOME E’ GRETA THUNBERG” – ciclo di lezioni multidisciplinari sui cambiamenti climatici
“Il mio nome è Greta Thunberg, ho 15 anni e vengo dalla Svezia” – si è presentata così alla Conferenza Onu sul clima di Katowice in Polonia la ragazzina svedese che da tempo fa sciopero a scuola ogni venerdì per chiedere al governo svedese e agli altri stati di agire concretamente per arginare i cambiamenti climatici. “Molti pensano che la Svezia sia un piccolo paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. E se alcuni bambini possono ottenere titoli di giornale in tutto il mondo solo non andando a scuola, allora immaginate cosa potremmo fare tutti insieme se lo volessimo davvero”.
L’immagine di quella ragazzina così minuta, così determinata, per nulla intimorita di fronte ai “grandi della Terra” mi fatto riflettere sull’impegno che ognuno di noi può dare per contrastare il fenomeno globale dei cambiamenti climatici.
E così dovendo organizzare il corso di urbanistica del secondo semestre 2018-19 ho pensato di scegliere come tema d’anno i “cambiamenti climatici” – o meglio – “come le città del futuro sapranno reagire agli effetti dei cambiamenti climatici”, e affiancare al programma istituzionale di apprendimento, un ciclo di incontri tematici invitando scienziati di diverse discipline.
L’obiettivo è quello offrire agli studenti di Architettura un panorama multidisciplinare su queste tematiche, in previsione del ruolo di grande responsabilità che li attende: diventare i progettisti di una città del futuro che sempre più si dovrà confrontare con gli effetti dei cambiamenti del clima.
Il ciclo di lezioni è sviluppato attraverso 9 incontri con esperti di settore provenienti da tutta Italia che si confrontano, ognuno dal punto di vista della sua disciplina, sul global warming: dal meteorologo al medico, dall’economista al geopolitico, dal geologo all’oceanografo, dal biologo all’architetto.
Ogni lezione si concluderà con un breve dibattito, animato dagli studenti del corso, a cui sono invitati a partecipare tutti coloro che sono interessati: studenti di altri corsi di laurea, associazioni ambientaliste, ordini professionali, semplici cittadini, etc.
Non mi resta che ringraziare il prof. Piero di Carlo e i miei assistenti per l’aiuto all’organizzazione, augurare di cuore a tutti gli studenti un buon secondo semestre accademico e ringraziare Greta che con le sue parole semplici e sincere ha colto efficacemente il nocciolo della questione: “Abbiamo finito le scuse e stiamo finendo il tempo”. E’ l’ora che ciascuno di noi, nel nostro piccolo, si dia da fare!