IN RICORDO DI CARLO POZZI
Questa mattina ci siamo svegliati con una notizia che mai avremmo voluto ricevere: Carlo Pozzi ci ha lasciati.
Carlo è stato professore del nostro Dipartimento di Architettura di Pescara, che ha guidato come Direttore dal 2012 al 2014, negli anni difficili della trasformazione dalle Facoltà ai Dipartimenti a seguito della riforma Gelmini. Un compito non semplice, che ha svolto con la sua consueta serietà e con il senso di responsabilità che lo ha contraddistinto.
Quando la notizia si è diffusa, siamo usciti dai nostri uffici e ci siamo ritrovati spontaneamente negli spazi al piano terra: docenti, studenti, personale amministrativo. Un momento di raccoglimento, di pensieri, di ricordi che ognuno di noi ha portato raccontando un frammento di vita condivisa con Carlo.
Nel suo percorso di ricerca Carlo ha sempre guardato con amore alla sua città, Pescara, ma è stato anche un cittadino del mondo: ha lavorato in Africa e in Sudamerica, ha portato colleghi e studenti nelle favelas di San Paolo o di Nairobi, insegnando con l’esempio che l’architettura non è solo forma e bellezza, ma anche giustizia, dignità, vita delle comunità.
Premi, riconoscimenti, menzioni d’onore non gli sono mancati, ma chi lo ha conosciuto sa che il vero premio che ha portato in Dipartimento è stato lui stesso: un intellettuale rigoroso, un docente appassionato, un uomo capace di unire fermezza e delicatezza. Dietro un’apparente ruvidità, c’era una persona profondamente umana, attenta, innamorata del suo lavoro di insegnante e della sua professione di architetto.
Oggi tutto il nostro Dipartimento si stringe, con discrezione e profondo affetto, intorno alla sua famiglia: a Daniela, a Francesco e a Marcello. Nel dolore della perdita, rimane il ricordo luminoso di una delle figure più significative della nostra comunità accademica.